Dopo le dimissioni del primo ministro, sorgono interrogativi sull’agenda di Governo: ecco le misure che saranno attuate prima delle elezioni del 25 settembre.
Il primo ministro, Mario Draghi, ha rassegnato le dimissioni. Ciò significa che l’Italia si ritroverà alle urne il 25 settembre 2022. Intanto, sorge una domanda spontanea: che fine faranno le misure contenute nel decreto Aiuti? Fino alle elezioni, il premier e il suo governo dimissionario continueranno a lavorare per portare avanti gli impegni.
Decreto Aiuti dopo le dimissioni di Draghi: la situazione
Considerando la crisi di governo, nonché le dimissioni del primo ministro, l’attenzione si concentra tutta sugli impegni che si erano presi, prima che si arrivasse alla situazione attuale. Fino al 25 settembre, giorno delle elezioni, Mario Draghi e il suo governo dovranno comunque portare a termine le misure in programma.
In primi il decreto Aiuti – per il quale dovrebbero essere stanziati circa 10 miliardi di euro – che permetterà di aiutare le famiglie contro il caro bollette e i rincari dei carburanti, emersi a seguito della guerra in Ucraina, ma non solo: per il conflitto attualmente in atto, potrebbe essere necessario inviare nuovi carichi di armi a Kiev. Inoltre, bisogna considerare anche i summit internazionali ai quali, con molta probabilità , parteciperà il nuovo premier.
Uno dei passaggi importanti da compiere e da non trascurare è sicuramente quello di non perdere i fondi europei, anche se maggiore pressione viene esercitata su quelli che vengono definiti “affari correnti” ossia approvare i vari decreti attuativi delle leggi delega, alcune dei quali sono ancora in via di approvazione al Parlamento.
Emergenza Covid, taglio del cuneo fiscale e nuovo bonus 200 euro
Tra le questioni da affrontare, potrebbe esserci anche la pandemia di Covid-19, che – nel corso del tempo – potrebbe diventare un problema che sarà gestito secondo l’amministrazione ordinaria. Pertanto, già è partita la campagna vaccinale volta a somministrare la quarta dose agli over 60 e ai soggetti particolarmente fragili.
Oltre alla questione emergenza sanitaria, in agenda è previsto anche un nuovo taglio del cuneo fiscale, per aiutare le famiglie che affrontano l’aumento del costo della vita, permettendo loro di avere maggiore potere d’acquisto, mediante aumenti del netto salariarle. Probabilmente la definizione di questa misura, nello specifico, che fa parte della Legge di Bilancio, sarà effettuata direttamente dal prossimo governo.
All’interno del nuovo dl Aiuti, inoltre, potrebbe essere inserito anche un nuovo bonus da 200 euro, che dovrebbe essere erogato alle categorie di lavoratori che non ne hanno beneficiato a luglio e, come il primo, dovrebbe essere una tantum.
Riforma delle pensioni e Opzione donna dopo Draghi
La riforma delle pensioni è a rischio, dopo la fine del governo Draghi. Alcune misure, infatti, potrebbero non essere attuate, dopo le dimissioni consegnate dal primo ministro.
Il Ministro Orlando ha sottolineato – nel corso della presentazione del XXI Rapporto Annuale INPS – che “A fine anno, con la scadenza di misure come Opzione Donna e APE Sociale, si renderà necessario procedere al loro rinnovo perché hanno ottenuto buoni risultati“.
Dopo le dimissioni di Draghi, dunque, tali misure potrebbero non essere prorogate, ma bisognerà attendere la formazione del nuovo governo e capire se saranno portate avanti, come avrebbe fatto il governo Draghi.